Ugo Foscolo, Poesie satiriche (1953)

Ugo Foscolo, Poesie satiriche, introduzione critica, testo e note a cura di Guido Bezzola, Milano, Caprioli e Massimino, 1951, pp. XXXIX-63, «La Rassegna della letteratura italiana», a. 57°, serie VII, n. 3, Firenze, luglio-settembre 1953, pp. 342-343.

Ugo Foscolo, Poesie satiriche

Nel fascicolo 6 del 1949 di «Paideia» G. Bezzola aveva parlato dei «Frammenti di sermoni» di Ugo Foscolo, rilevando lucidamente l’errore centrale delle precedenti edizioni (da quelle empiriche dell’Orlandini e del Carrer a quelle piú scientifiche del Biagi, del Mestica, del Chiarini, dell’Antona Traversi–Martinetti, e non si parli di quella del Bottasso che ripete la piú antica edizione chiariniana integrandola con «concieri di sua invenzione») che non tennero conto della indipendenza della stesura O (testo dell’Orlandini con varianti del testo del Carrer) da quella del manoscritto della Nazionale di Firenze (N), contaminandole e rimaneggiandole arbitrariamente. Il Bezzola (che in quell’articolo dimostrava tale indipendenza e aggiungeva alcuni notevoli «tentativi di interpretazione» di quei frammenti in parte oscurissimi) ha realizzato nel presente volume (che costituisce anche una pregevole rarità editoriale nei duecento esemplari stampati «coi tipi di Bembo» della stamperia Caprioli e Massimino di Milano) il suo disegno di edizione e di commento allargandolo a tutte le poesie satiriche del Foscolo: utilissimi davvero l’una e l’altro e degni della stagione nuova di testi critici delle opere foscoliane, cosí indispensabili ad uno sviluppo ulteriore della critica foscoliana. (E si pensi alla recente edizione del II volume dell’Epistolario a cura del Carli, delle Prose varie d’arte del Fubini e dei Saggi e discorsi critici a cura del Foligno, nella Edizione Nazionale, e all’anticipo di F. Pagliai sul testo tanto atteso delle Grazie; e già G. Folena si accinge all’edizione delle versioni omeriche, anch’essa essenziale alla valutazione del Foscolo fra Sepolcri e Grazie).

Il testo del Bezzola (che comprende tutte le poesie satiriche del Foscolo «con l’esclusione della Cantata imitata dal Meli, della lettera al Naldi in terza rima, e del frammento di capitolo al Rottigni, componimenti che i nostri vecchi avrebbero piuttosto assegnato al genere giocoso che non al satirico»), ben giustificato nella nota critica, appare particolarmente utile per i «frammenti di sermoni», ma non manca di rappresentare novità particolari e una distinzione piú plausibile di diverse stesure nel caso del Sermone del 1806 (che vien dato nelle due stesure dell’edizione Mauri considerata giustamente posteriore, se non definitiva, e della copia della Nazionale di Firenze), del capitolo al Cicognara del 1813 (pure pubblicato nelle due stesure dell’Ape e dell’apografo della Nazionale pubblicato dall’Antona Traversi–Martinetti) e del capitolo del signor Zanetti, pure del ’13, che è riprodotto nella lezione dell’abbozzo autografo della Nazionale, con l’aggiunta di un frammento autografo incompleto (le prime quindici terzine), ma piú elaborato. E, a parte alcune correzioni apportate in seguito ad accurati riscontri di manoscritti e stampe originali (come nel caso dell’epigramma contro il pittore Bossi), è evidente che, anche là dove il Bezzola non porta cambiamenti rispetto ad altre edizioni precedenti (Chiarini, Mestica, Antona Traversi–Martinetti), è già di grande utilità la riproduzione dell’edizione migliore in un unico volume che definitivamente stabilisce il testo delle poesie satiriche foscoliane.

Anche le note di commento, la precisazione delle datazioni, la discussione equilibrata dell’autenticità (confermata nel caso della Novella sopra un caso avvenuto a Milano ad una festa da ballo, proposta per gli epigrammi Contro i governanti di Venezia, e Contro Giammaria Febroni, e Contro Vincenzo Monti), costituiscono un pregevole contributo agli studi foscoliani, specie nella identificazione di persone i cui versi, spesso sibillini, dei frammenti alludono.